VACCINAZIONE PERSONALE DELLA SCUOLA RESIDENTE IN REGIONE DIVERSA DALLA SEDE DI SERVIZIO: IL CAOS PREVISTO…COME SEMPRE….

Si è iniziato male con le vaccinazioni per il personale scolastico (grande enfasi e annunci entusiasti…) e si sta proseguendo peggio con rallentamenti, molte regioni ancora al palo, mancanza di vaccini, confusione a “go-go” da parte delle ASL, annunci di manifestazioni poi annullate, e, come se non bastasse, la gestione del personale residente in regione diversa da quella di servizio……

Infatti,da ieri  insegnanti e dipendenti della scuola hanno cominciato a farsi somministrare la prima dose di vaccino recandosi nelle varie sedi ospedaliere e Asl indicate dalla stessa Regione.

Non potranno farlo, però, tutti coloro che lavorano nella Regione ma mantengono la residenza altrove e non si sono nemmeno associati con un medico di base nella regione ove prestano servizio

Qui entra in gioco anche il problema delle dosi di vaccino consegnate  in numero non  adeguato da Astrazeneca. E, manco a dirlo, si tratta proprio del vaccino destinato al personale della scuola; è prevista la consegna delle dosi con una decurtazione tra il 10 e il 15%. Invece di 566 mila fiale, ne verranno recapitate 506 mila.

Ed è stata proprio la Conferenza delle Regioni che ha prodotto un documento –  Proposte-Regioni-prossimi-provvedimenti.governocon cui si  assegna la competenza della somministrazione del vaccino esclusivamente al territorio regionale dove è residente il lavoratore, anche se presta servizio in altre regioni. Leggendo l’ultimo capoverso del documento si apprende  che “è necessario che ogni Regione sia messa nelle condizioni di poter garantire la vaccinazione ai propri insegnanti residenti ed assistiti, indipendentemente dalla Regione in cui prestano servizio”.

Qui salta all’evidenza L’INCOERENZA, LA SUPERFICIALITA’ E LA SCARSA CONOSCENZA anche del successivo D.L. del 22 febbraio con cui il GOVERNO VIETA LO SPOSTAMENTO FRA LE REGIONI

Questa decisione colpisce soprattutto  i tanti precari  non residenti della scuola, che per farsi somministrare il vaccino anti-Covid saranno costretti a sobbarcarsi centinaia di chilometri di viaggio: una necessità che avrà non pochi strascichi negativi anche sul servizio, considerando pure le restrizioni imposte ai presidi per le sostituzioni del personale assente per pochi giorni.

Ci sorprende che proprio il Presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, in relazione al varo del Decreto Legge deciso il 22 febbraio dal Consiglio dei ministri, si è detto d’accordo, a nome di tutti i presidenti delle regioni, sulla proroga delle misure relative al blocco degli spostamenti interregionali, e, poi, che fa: il personale della scuola torni a casa per farsi vaccinare…..MA DICO IO…..CI SEI, SEI COLLEGATO O CI STAI FACENDO OPPURE, PEGGIO, ANCHE PER IL VACCINO CI SONO FIGLI E FIGLIASTRI A SECONDO DEL DIALETTO CHE SI PARLA ?

Insomma, un gran pasticcio, per il quale si è in attesa di chiarimenti e si spera, di un “briciolo” di intelligenza e di “buon senso”: basta infatti che le scuole comunichino alle ASL i nominativi di coloro che, pur non essendo residenti in Regione (per cui non sono rintracciabili nelle rispettive banche dati ), sono in servizio nella  scuola della regione  e quindi chiedere “l’inserimento manuale negli elenchi”…..INSOMMA BASTA POCO….O NO…..?